https://osservatoriolavoro-unipd.it/figure-professionali/responsabile-ricerca-e-sviluppo/ 01/06/2025 07:23

Dove e come lavora

Il Responsabile Ricerca e Sviluppo si inserisce nel Laboratorio e, nello specifico, nel Laboratorio Ricerca e Sviluppo di aziende chimiche di qualsiasi dimensione all’interno del quale opera sotto le direttive e la supervisione del Responsabile del Laboratorio, tuttavia nelle aziende più piccole gli stessi compiti possono essere svolti direttamente dal Responsabile del Laboratorio.

Cosa fa

Il Responsabile Ricerca e Sviluppo indirizza e organizza l’attività di ricerca e sviluppo finalizzata all’ideazione di nuovi prodotti, al miglioramento, da un punto di vista qualitativo, di impatto ambientale e di riduzione dei costi, dei prodotti già commercializzati dall’azienda e, infine, all’ottimizzazione dei processi produttivi. È, quindi, la figura professionale che cura la supervisione scientifica e il monitoraggio delle diverse attività svolte all’interno del Laboratorio Ricerca e Sviluppo definendo i programmi, fornendo le indicazioni principali, assicurando la qualità dei risultati, verificando che le attività del Laboratorio siano in sintonia con l’impostazione aziendale, apportando le eventuali modifiche e garantendo l’aggiornamento degli strumenti tecnologici necessari per il raggiungimento degli obiettivi. In particolare, il Responsabile Ricerca e Sviluppo valuta costi e benefici prendendo in esame documenti, letteratura, norme e leggi relative alla ricerca da effettuare, materie prime da utilizzare, strumenti da impiegare, tempi e costi dei processi produttivi richiesti, impatto ambientale e sulla salute, costi di riciclaggio e smaltimento rifiuti, potenzialità di sviluppo e applicative in sintonia con le strategie aziendali. Si occupa, inoltre, della supervisione e dell’approvazione delle relazioni sui risultati della ricerca e, in particolare, di tutta la documentazione tecnica che accompagna i prodotti sviluppati nel Laboratorio (schede tecniche, schede di sicurezza, ecc.). In alcuni casi può effettuare in prima persona analisi e prove in laboratorio, oltreché i test per verificare la conformità agli obiettivi del progetto, agli standard di qualità e sicurezza e alle specifiche normative del settore.
Il Responsabile Ricerca e Sviluppo si relaziona con l’Area Commerciale e, spesso, direttamente con i clienti per capire quali siano le loro richieste/esigenze ma anche per risolvere eventuali problematiche, con l’Ufficio Marketing per individuare nuovi ambiti su cui fare ricerca, con l’Ufficio Acquisti e, spesso, direttamente con i fornitori per la gestione degli aspetti più tecnici legati alle materie prime, con l’Area Produzione per svolgere prove pratiche e sperimentazioni sugli impianti industriali e/o per verificare i miglioramenti dei prodotti e dei processi in fase di sperimentazione, con l’Ufficio Tecnico per lo sviluppo di progetti di modifica degli impianti o per la costruzione dei nuovi necessari alla realizzazione dei progetti di ricerca e, chiaramente, con l’Ufficio Affari Regolatori per tutti gli aspetti legati alle autorizzazioni per l’immissione in commercio (AIC). Si relaziona, inoltre, con Enti e Autorità di verifica e di controllo per verificare che le attività del Laboratorio Ricerca e Sviluppo rispettino le specifiche normative del settore e, in caso contrario, per individuare le modifiche da apportare al fine di garantire lo sviluppo del potenziale prodotto (secondo qualità, tempi e standard definiti), ma anche con università e centri di ricerca nazionali ed internazionali per favorire scambi scientifici in merito alle prospettive di sviluppo della ricerca nei campi di interesse dell’azienda.

Formazione

Questa figura è solitamente ricoperta da un laureato in Chimica, in Chimica Industriale o da un laureato in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche (CTF) o in Farmacia se opera presso aziende farmaceutiche. In alcuni casi tale figura può essere ricoperta anche da un laureato in Ingegneria Chimica, in Biologia o in Scienze dei Materiali, ma anche, soprattutto nelle realtà più piccole, da un diplomato presso un Istituto Tecnico o Professionale con indirizzo chimico o industriale.

Competenze tecniche

Di base, il Responsabile Ricerca e Sviluppo deve possedere ottime conoscenze di chimica e, in particolare, a seconda dell’ambito in cui opera l’azienda, di chimica analitica, chimica fisica, chimica organica e inorganica, chimica di sintesi e della formulazione applicate ai settori a cui sono destinati i prodotti realizzati dell’azienda (agricoltura, edilizia, abbigliamento, farmaceutica, ecc.). Nel caso in cui operi presso aziende farmaceutiche deve possedere anche ottime conoscenze di medicina, chimica e tecnologie farmaceutiche, veterinaria, scienze biologiche o farmaceutiche, a seconda della tipologia di prodotti commercializzati dall’azienda. Deve, inoltre, possedere ottime conoscenze rispetto alle procedure e alle metodologie di conduzione della ricerca in ambito chimico/chimico farmaceutico, alle tecniche di analisi e controllo di processi chimici, alle modalità di impiego delle apparecchiature e strumentazioni del Laboratorio, ma anche dei macchinari utilizzati in produzione. Deve, quindi, essere in grado di effettuare analisi ed elaborazioni statistica dei dati, oltreché di leggere, valutare e interpretare i risultati dell’attività di analisi e ricerca. Deve, infine, conoscere le specifiche normative nazionali ed internazionali (se l’azienda lavora con l’estero) che definiscono gli standard tecnici, qualitativi e di sicurezza che i prodotti commercializzati dall’azienda devono rispettare, la normativa sulla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, la normativa ambientale regionale, nazionale e comunitaria sulla gestione dei rifiuti e degli scarichi civili e produttivi, oltreché le procedure relative al controllo del sistema qualità interno all’azienda (se l’azienda è certificata).

Competenze digitali e linguistiche

Per tale figura sono richieste competenze digitali da utilizzatore esperto, dovendo utilizzare specifici strumenti di misura, test di laboratorio e software per l’analisi dei dati, oltreché per lo meno la conoscenza della lingua inglese, soprattutto se l’azienda lavora con l’estero e, comunque, avendo a che fare con documentazioni tecniche scritte e da scrivere in inglese.

Competenze trasversali, caratteristiche personali e disponibilità

Completano e caratterizzano tale figura l’attitudine ad organizzare il proprio lavoro e quello di altri, al problem solving, alla relazione con clienti e fornitori, al lavoro di gruppo, oltreché a scrivere relazioni e a presentare le proprie idee in pubblico. Deve, inoltre, essere una persona molto precisa, con una mentalità analitica, ma comunque flessibile mentalmente; infine, in alcuni casi deve essere disponibile a lavorare fuori orario e a viaggiare.

Per approfondire

Quaderno PHAROS n. 23/2016 “Attività e professionalità nel settore chimico veneto”