https://osservatoriolavoro-unipd.it/figure-professionali/psicomotricista/ 03/06/2025 00:23

Dove e come lavora

Lo Psicomotricista si inserisce nell’Area Operativa in cooperative sociali (di tipo A) di qualsiasi dimensione che forniscono servizi socio-educativi e socio-sanitari rivolti a soggetti in età evolutiva senza problemi particolari o affetti da ritardi e sindromi psicomotorie e neuromotorie, disturbi del comportamento e della comunicazione, difficoltà d’apprendimento e a soggetti in età adulta che presentino problemi connessi con l’alterazione delle funzioni psicomotorie legate al vissuto di malattia e al processo d’invecchiamento nelle quali strutture opera, sia come dipendente che come libero professionista, sotto la direzione del Responsabile di Area e/o del Coordinatore di Servizio.

Cosa fa

Lo Psicomotricista si occupa della prevenzione, della cura e della riabilitazione delle funzioni percettivo-motorie, mentali, comportamentali e relazionali dell’individuo in rapporto con il suo ambiente; favorisce, quindi, lo sviluppo psicofisico della persona e il mantenimento del suo equilibrio in tutto l’arco della vita, aiuta a superare momenti di crisi anche per prevenire l’instaurarsi di situazioni patologiche, opera per la valorizzazione e la mobilizzazione delle risorse della persona e del suo contesto.
Lo Psicomotricista ha come terreno specifico di intervento il rapporto tra il corpo e i processi psichici nella costruzione dell’identità attraverso la via corporea, nonché il rapporto tra corpo ed espressività, qualunque sia il livello di capacità motorie della persona. Utilizzando la conoscenza di questi rapporti e la capacità peculiare di lettura della comunicazione non verbale (movimento, tono, postura, gesto, sguardo, uso degli oggetti, dello spazio, ecc.), lo Psicomotricista interviene nella relazione con metodologie psicomotorie (attività percettive, cognitive, ludico espressive, rilassamento, comunicazione non verbale, ecc.) con l’obiettivo di favorire, in primo luogo, il processo di integrazione fra i diversi piani espressivi e conoscitivi che stanno alla base di quel fenomeno complesso che è la costruzione dell’identità e, quindi, con l’obbiettivo di promuovere il benessere e la salute e di prevenire la difficoltà, il disturbo o la patologia. Lo Psicomotricista è, quindi, quella figura che, attraverso la terapia psicomotoria, favorisce lo sviluppo psicofisico della persona in età evolutiva, aiuta a mantenere l’equilibrio psicofisico della persona adulta e anziana, aiuta a superare i momenti di crisi evolutiva nelle diverse età, previene l’instaurarsi di una situazione patologica, interviene specificamente in situazioni di patologia conclamata, operando per la mobilizzazione delle risorse psicofisiche della persona e del suo contesto.
Collabora, quindi, con altre figure quali l’Educatore Professionale, lo Psicologo, lo Psicoterapeuta, lo Psichiatra, ecc. (in base all’ambito di attività in cui opera la cooperativa) allo sviluppo degli specifici progetti individualizzati e interviene, con precise responsabilità, nell’attuazione degli stessi.
In particolare, lo Psicomotricista:
• collabora allo sviluppo dei progetti individualizzati;
• produce la reportistica relativa all’avanzamento dei progetti individualizzati;
• aggiorna, per la parte di sua competenza, le cartelle degli utenti;
• valuta lo sviluppo psicofisico e le problematiche motorie dei minori;
• valuta l’equilibrio psicofisico delle persone adulte ed anziane;
• svolge attività psicomotorie a scopo terapeutico;
• svolge attività psicomotorie a scopo ludico/educativo;
• partecipa agli incontri con i famigliari e con le istituzioni per le comunicazioni di carattere operativo;
• partecipa agli incontri di formazione e di supervisione periodica;
• partecipa alle riunioni d’equipe.

Formazione

Per ricoprire la figura dello Psicomotricista è necessario avere conseguito una formazione triennale post diploma presso una scuola di Psicomotricità (con un iter formativo di almeno 2400 ore); tuttavia, spesso è richiesta la laurea triennale in Scienze dell’Educazione e della Formazione o in Psicologia o in Scienze Motorie o, ancora, in Terapia della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva, quindi, una specifica formazione psicomotoria che deve essere realizzata attraverso una scuola biennale o triennale in psicomotricità, oppure, un master universitario in psicomotricità educativa e preventiva. È, comunque, importante che tale figura si tenga costantemente aggiornata frequentando specifici corsi e seminari.

Competenze tecniche

Le principali competenze tecnico-specialistiche richieste sono:
• conoscenza delle principali tipologie di utenti e delle problematiche connesse;
• conoscenza dell’espressività psicomotoria individuale e del gruppo;
• conoscenza della dimensione psicomotoria del gioco, della conduzione psicomotoria del gruppo e della gestione delle dinamiche relazionali;
• conoscenza delle categorie psicomotorie dell’azione, dell’interazione, del tono e della postura;
• conoscenza delle varie tipologie e componenti del gioco e delle dinamiche emotivo-espressive correlate;
• conoscenza dello sviluppo psicomotorio del bambino nei suoi aspetti di normalità e di patologia;
• conoscenza delle caratteristiche psicomotorie della persona nelle diverse età della vita;
• conoscenze di psicologia generale, psicologia dell’età evolutiva e di psicopatologia;
• conoscenze di anatomia, fisiologia, neurologia, neuropsichiatria infantile e neuropsicologia clinica
• conoscenza delle teorie e tecniche educative;
• conoscenza in materia di ideazione e sviluppo di progetti individualizzati specifici dell’ambito in cui opera la cooperativa sociale;
• conoscenza della rete territoriale dei servizi sociali e socio-sanitari, oltreché delle normative per il funzionamento delle stesse;
• conoscenza delle norme sulla tutela della salute e sicurezza negli ambienti di lavoro e sulla tutela della privacy.

Competenze digitali e linguistiche

Per tale figura sono richieste competenze digitali da utilizzatore generico, oltreché la conoscenza della lingua inglese, non tanto per lo svolgimento delle attività quotidiane, quanto per il suo aggiornamento che, spesso, si basa su corsi, seminari e letture in lingua inglese.

Competenze trasversali, caratteristiche personali e disponibilità

Al di là delle competenze tecnico-specialistiche sopra elencate per tale figura è fondamentale l’attitudine:
• a redigere rapporti e relazioni;
• alla gestione delle relazioni;
• all’ascolto, all’osservazione e alla comunicazione;
• al lavoro di gruppo e alla cooperazione;
• ad organizzare il proprio lavoro.
Deve, infine, essere una persona mentalmente flessibile, fantasiosa/creativa, paziente, dotata di una buona resistenza fisica e di una buona abilità motoria, in grado di autocontrollarsi e in grado di gestire situazioni complesse (d’urgenza, di conflitto, di aggressività, ecc.).

Note

È importante precisare che, nelle cooperative sociali, oltre alla figura dello Psicomotricista si può trovare anche quella del Neuropsicomotricista o del Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva che è la specifica figura professionale ricoperta da chi ha conseguito la laurea in Terapia della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva (scuola di Medicina e Chirurgia).
In particolare, il Neuropsicomotricista svolge interventi di prevenzione, terapia e riabilitazione delle malattie neuropsichiatriche infantili, nell’area della neuropsicomoticità, della neuropsicologia e della psicopatologia dello sviluppo. Esiste, quindi, un intervento psicomotorio in ambito socio-educativo che si rivolge a tutti i bambini (e in parte anche agli adulti), volto ad attivare il loro potenziale evolutivo, particolarmente utile ed efficace nelle fasi precoci dello sviluppo. L’intervento psicomotorio rappresenta in questo caso un’esperienza educativa originale, in cui i bambini possono vivere la dimensione ludica, potenziando le proprie abilità motorie, sociali, comunicative. Esso si colloca in una dimensione di prevenzione primaria, indirizzata alla crescita sana ed equilibrata, promuovendo la regolazione personale nell’azione e nel gioco, rinforzando i processi di individuazione e di socializzazione, sollecitando lo sviluppo della creatività e del decentramento cognitivo. Parallelamente esiste un intervento neuropsicomotorio in ambito socio-sanitario che si esplica attraverso una terapia individuale o di piccoli gruppi rivolta a bambini che presentano disturbi dello sviluppo. L’osservazione e la valutazione neuropsicomotoria, inoltre, evidenzia le interrelazioni esistenti tra aspetti affettivi, cognitivi, motori e metacognitivi di ogni singolo disturbo.

Per approfondire

Quaderno PHAROS n. 22/2015 “Attività e professionalità nelle cooperative sociali venete”