Dove e come lavora
Il Neuropsichiatra Infantile si inserisce nell’Area Operativa in cooperative sociali (di tipo A) di qualsiasi dimensione che forniscono servizi socio-assistenziali e socio-sanitari rivolti a minorenni affetti da patologie neurologiche e psichiatriche nelle quali strutture opera, essenzialmente come libero professionista, sotto la direzione del Responsabile di Area e/o del Coordinatore di Servizio.
Cosa fa
Il Neuropsichiatra Infantile è un medico che si occupa della prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione delle patologie neurologiche, neuropsicologiche e psichiatriche che possono manifestarsi nel periodo dell’infanzia e dell’adolescenza, cioè fino ai 18 anni di età. Le aree di intervento del Neuropsichiatra Infantile sono, quindi, tre: quella neurologica che riguarda paralisi cerebrali infantili, malattie neuromuscolari, cefalee, epilessia, tumori cerebrali infantili, malattie genetiche e dismetaboliche, ecc., quella neuropsicologica che riguarda ritardi psicomotori, disturbi pervasivi dello sviluppo, disturbi della comunicazione e della relazione, disturbi di linguaggio, disturbi della regolazione, disturbi complessi, ecc., e, infine, quella psichiatrica che riguarda autismo infantile e disturbi pervasivi dello sviluppo, psicosi dell’infanzia e dell’adolescenza, disturbi del comportamento alimentare, ecc.
Collabora, quindi, principalmente con funzione di coordinamento/supervisione, con altre figure quali l’Educatore Professionale, lo Psicologo, il Logopedista, lo Psicomotricista, il Fisioterapista, ecc. (in base all’ambito di attività in cui opera la cooperativa) allo sviluppo degli specifici progetti individualizzati e interviene, con precise responsabilità, nell’attuazione degli stessi.
In particolare, il Neuropsichiatra Infantile:
• effettua la valutazione diagnostica all’entrata di ogni utente in struttura;
• conduce colloqui, a valenza diagnostica e di valutazione, con gli utenti e/o la loro famiglia, in particolare per quanto riguarda la terapia da effettuare;
• definisce le modalità di intervento sulle forme di patologia neurologica, neuropsicologica e psichiatrica riscontrate;
• redige i verbali relativi ai colloqui sostenuti;
• valuta, per ogni utente, l’opportunità di somministrare una terapia farmacologica e di apportare eventuali sue variazioni, proponendole al medico del Servizio pubblico referente;
• si tiene costantemente in contatto con il Referente del Servizio pubblico dal punto di vista medico;
• coordina e supervisiona lo sviluppo dei progetti individualizzati;
• aggiorna, per la parte di sua competenza, le cartelle degli utenti;
• produce la reportistica relativa all’avanzamento dei progetti individualizzati;
• partecipa agli incontri con i famigliari e con le istituzioni per le comunicazioni di carattere medico;
• svolge incontri programmati con gli insegnanti dei bambini che hanno difficoltà di apprendimento e/o di comportamento, per concordare piani educativi e didattici finalizzati;
• partecipa alle riunioni d’equipe (sia interne alla struttura in cui opera sia dei servizi invianti);
• propone eventuali ricoveri ospedalieri di pazienti.
Formazione
Per ricoprire la figura del Neuropsichiatra Infantile è necessario possedere una laurea magistrale in Medicina e Chirurgia, aver superato dell’Esame di Stato che consente l’iscrizione all’Ordine dei Medici e, quindi, aver acquisito un’ulteriore formazione specialistica in Neuropsichiatria Infantile. La specializzazione in Neuropsichiatria Infantile dura almeno quattro anni e viene conseguita tramite corsi Universitari o privati riconosciuti dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca (MIUR). È, comunque, molto importante che tale figura si tenga costantemente aggiornata frequentando specifici corsi e seminari.
Competenze tecniche
Le principali competenze tecnico-specialistiche richieste sono:
• conoscenze di medicina generale;
• conoscenze di farmacologia;
• conoscenze di neurologia, neuropsicologia e psichiatria per la fascia dell’età evolutiva;
• conoscenza delle principali tipologie di utenti e delle problematiche connesse;
• conoscenza dei principi generali della psicologia;
• conoscenza delle teorie e tecniche educative;
• conoscenza delle metodologie di valutazione di interventi in area socio-sanitaria;
• conoscenza in materia di gestione, ideazione e sviluppo di progetti individualizzati specifici dell’ambito in cui opera la cooperativa sociale;
• conoscenza della rete territoriale dei servizi sociali e socio-sanitari, oltreché delle normative per il funzionamento delle stesse;
• conoscenza delle norme sulla tutela della salute e sicurezza negli ambienti di lavoro e sulla tutela della privacy.
Competenze digitali e linguistiche
Per tale figura sono richieste competenze digitali da utilizzatore generico, oltreché la conoscenza della lingua inglese, non tanto per lo svolgimento delle attività quotidiane, quanto per il suo aggiornamento che, spesso, si basa su corsi, seminari e letture in lingua inglese.
Competenze trasversali, caratteristiche personali e disponibilità
Al di là delle competenze tecnico-specialistiche per tale figura è fondamentale l’attitudine:
• a redigere progetti, rapporti e relazioni;
• alla gestione delle relazioni;
• all’ascolto, all’osservazione e alla comunicazione;
• alla negoziazione;
• al lavoro di gruppo e alla cooperazione;
• ad organizzare il proprio lavoro.
Deve, infine, essere una persona mentalmente flessibile, paziente, in grado di autocontrollarsi e in grado di gestire situazioni complesse (d’urgenza, di conflitto, di aggressività, ecc.) e, in alcuni casi, stressanti.
Per approfondire
Quaderno PHAROS n. 22/2015 “Attività e professionalità nelle cooperative sociali venete”