Dove e come lavora
L’Inventariatore si inserisce nell’Area Ricerca, Cura e Gestione delle Collezioni e, in particolare, nel Reparto Servizi di Documentazione di qualsiasi tipologia di museo. Opera sotto le direttive del Conservatore e a stretto contatto con l’Archivista e il Catalogatore. Se non è presente, le sue mansioni possono essere svolte da questi ultimi o dal Conservatore: tali figure sono, infatti, fortemente connesse e le loro attività, in taluni casi, sovrapponibili.
Cosa fa
L’Inventariatore effettua l’inventario dei beni posseduti dal museo ovvero registra gli oggetti, attribuisce loro il numero d’inventario, che ne permette l’identificazione univoca, e inserisce una serie di informazioni utili tra cui la data di ingresso nel museo, la collocazione e le condizioni. Per realizzare l’inventario, l’Inventariatore registra sistematicamente gli oggetti ed elabora coerentemente le informazioni raccolte (in forma di testi e immagini) che, come accennato, sono anche elementi utili ai fini delle attività di conservazione, restauro e pubblicazione. Inserisce, poi, le fotografie, che sono parte integrante dell’inventario e documentano l’oggetto, e può anche rilasciarle ad utenti esterni (si fa presente che queste sono soggette al copyright, alle norme sulla protezione dei dati ed alla volontà del proprietario dell’oggetto). L’Inventariatore stabilisce le linee guida per le modalità di inventariazione, adotta denominazioni univoche per poter identificare e confrontare i dati e, infine, utilizza una banca dati adeguata. Quest’ultima, oltre a contenere i campi di base (obbligatori e non), deve consentire l’importazione ed esportazione delle informazioni desiderate mediante formati standard e le funzioni di ricerca tramite indici e a testo libero; eventualmente, può includere anche dati relativi a mostre, prestiti e manifestazioni, in aggiunta a quelli della collezione. Naturalmente, devono essere previste azioni di protezione e sicurezza dei dati (backup automatico, …) e può essere presente una versione online.
Formazione
Questa figura solitamente è ricoperta da laureati in Storia dell’Arte, Storia, Archeologia, Lettere, Filosofia e, più in generale, in corsi di studio ad indirizzo storico/artistico o in discipline umanistiche oppure da laureati in ambito naturalistico, antropologico, etnografico o attinente alla tipologia del museo in cui opera; può aver conseguito anche una specializzazione post lauream, un dottorato o un master in archivistica, anche in scuole specifiche presso gli archivi di stato.
Competenze tecniche
L’Inventariatore deve avere un’ottima conoscenza dei principi, sistemi e modalità di inventariazione e registrazione delle collezioni, eventuali competenze in schedatura, catalogazione e ordinamento, oltreché conoscenze di base dei materiali degli oggetti da inventariare, di storia dell’arte e, in generale, delle collezioni del museo, della normativa in materia di beni culturali, privacy e accesso ai dati.
Competenze digitali e linguistiche
Per tale figura sono richieste competenze digitali da utilizzatore generico o più avanzate nel caso sia previsto l’utilizzo di software specifici per l’inventariazione; è necessaria una buona conoscenza della lingua inglese ed eventualmente di altre lingue straniere.
Competenze trasversali, caratteristiche personali e disponibilità
Completano e caratterizzano tale figura una buona attitudine ad organizzare il proprio lavoro, precisione, accuratezza e buone doti relazionali per rapportarsi con l’utenza esterna durante lo svolgimento delle sue attività.
Note
Effettuare l’inventario dei beni posseduti da un museo facilita la loro identificazione e documenta il loro stato di conservazione, ma rappresenta anche un “impegno” per il museo a conservarli e studiarli. Non è sufficiente, infatti, acquisire gli oggetti per renderli accessibili al pubblico ma sono necessari l’inventariazione, la conservazione e la ricerca per dare valore alla collezione e procedere poi all’esposizione. L’inventario, inoltre, costituisce la prova legale dell’esistenza degli oggetti in un museo.
Per approfondire
Quaderno PHAROS n. 26/2019 “Attività e professionalità nel comparto turistico veneto”