Dove e come lavora
Il Dottore Commercialista (o semplicemente Commercialista) può operare in proprio, quindi aprendo un proprio studio professionale individuale oppure associato, cioè insieme ad altri professionisti, dello stesso o di altri settori.
Cosa fa
Il Dottore Commercialista offre la sua assistenza ad aziende pubbliche e private, negli adempimenti di natura amministrativa, pubblica e privata. In particolare si occupa dell’amministrazione e liquidazione di aziende, di patrimoni e di singoli beni, amministrazione di patrimoni e di beni, custodia e conservazione di beni e di aziende, liquidazione di aziende, perizie, revisioni contabili, impianto e tenuta contabilità, bilancio, regolamento e liquidazioni di avarie, funzioni di sindaco nelle società, funzioni di revisore in enti pubblici, arbitrati, costituzione di enti sociali ed aumenti di capitale, trasformazione fusione scissione e concentrazione di società, assistenza societaria continuativa e generica, componimenti amichevoli (Cessione di beni e in genere tutte le sistemazioni liberatorie del debitore), assistenza di procedure concorsuali, consulenza contrattuale, assistenza tributaria, sistemazione di patrimonio tra eredi, consulenza economico-finanziaria, consulenze aziendali particolari (Diagnosi aziendali: analisi di bilanci, indici di flussi, analisi del profitto strategico, diagnosi organizzative. Diagnosi sulla corretta osservanza delle disposizioni legislative anche in materia tributaria. Per gli impianti di sistemi direzionali: calcolo dei costi del prodotto, calcoli di convenienza di breve termine, analisi della reddittività dei prodotti ecc. Investimenti), continuativa e generica.
Formazione
Per diventare Dottore Commercialista è necessario possedere una laurea magistrale in Economia. Conseguita la laurea magistrale in Economia, occorre poi svolgere un periodo di tirocinio (praticantato) di diciotto mesi presso uno studio professionale di un dottore commercialista o esperto contabile che sia iscritto all’albo da almeno cinque anni. Il tirocinio è un requisito necessario richiesto per poter fare poi la domanda di ammissione all’esame di stato per l’abilitazione all’esercizio della libera professione di Dottore Commercialista (Decreto 24 ottobre 1996, n. 654 “Regolamento recante norme sull’esame di stato di abilitazione all’esercizio della professione di dottore commercialista”). Il tirocinio da commercialista inizia con l’iscrizione al registro dei tirocinanti – Sezione A “Tirocinanti Dottori Commercialisti”. Una volta concluso il tirocinio e dopo aver superato l’esame di Stato, per diventare effettivamente Commercialista bisogna iscriversi nell’albo dei dottori commercialisti ed esperti contabili (Decreto Legislativo n. 139 del 28 giugno 2005) nella sezione A (che è quella specifica per i dottori commercialisti). Contestualmente all’iscrizione occorre aprire una Partita Iva con codice Ateco: 69.20.11 (Servizi forniti da commercialisti).
Competenze tecniche
Il Dottore Commercialista devo possedere ottime conoscenze in materia di gestione contabile, contributiva, fiscale, di bilancio, ma soprattutto di diritto societario e tributario.
Competenze digitali e linguistiche
Per tale figura sono richieste buone competenze digitali che si concretizzano nell’utilizzo dei principali software di gestione contabile e nell’utilizzo di internet per il reperimento di dati e informazioni relative all’attività svolta, oltreché la conoscenza della lingua inglese nel caso fornisca consulenze a imprese che lavorano con l’estero.
Competenze trasversali, caratteristiche personali e disponibilità
Il Dottore Commercialista deve possedere doti di precisione, affidabilità, riservatezza e padronanza del linguaggio scritto e parlato.
Note
L’esame di stato per l’iscrizione all’albo prevede tre prove scritte ed una prova orale. Le prime due prove scritte vertono su alcune materie specifiche della professione del commercialista quali contabilità d’impresa, revisione aziendale, finanza aziendale, diritto privato, diritto commerciale, diritto tributario. La terza prova scritta ha un taglio pratico e consiste in un’esercitazione ovvero nella redazione di atti relativi al contenzioso tributario. L’esame orale, invece, consiste in un colloquio davanti a una commissione di esperti e verte sulle materie affrontate nelle tre prove scritte ed eventualmente su altre discipline come economia, matematica, legislazione e deontologia professionale.
L’aver conseguito una laurea triennale in Economia, l’aver svolto un tirocinio di diciotto mesi presso un dottore commercialista o un esperto contabile (dopo essersi iscritti al registro dei tirocinanti – Sezione B “Tirocinanti Esperti Contabili”), l’aver superato l’esame di Stato, quindi essersi iscritti albo dei dottori commercialisti ed esperti contabili nella Sezione B (che è quella specifica per gli esperti contabili) e infine l’aver aperto Partita Iva con codice Ateco 69.20.13 (Servizi forniti da revisori contabili, periti, consulenti ed altri soggetti che svolgono attività in materia di amministrazione, contabilità e tributi) abilita alla professione di Esperto Contabile. L’Esperto Contabile è abilitato a svolgere meno mansioni e ha meno responsabilità rispetto a un dottore commercialista. In particolare, può: tenere la contabilità di un’attività, fornire consulenze fiscali ai clienti, compilare i modelli F24 per il pagamento di tasse e contributi, redigere il bilancio, eseguire valutazioni aziendali, eseguire le revisioni e le certificazioni dei conti.