https://osservatoriolavoro-unipd.it/figure-professionali/conservatore/ 02/06/2025 23:25

Dove e come lavora

Il Conservatore si colloca nell’Area Ricerca, Cura e Gestione delle Collezioni (di cui è il responsabile) di qualsiasi tipologia di museo. Opera sotto le direttive del Direttore e a stretto contatto con il Restauratore, il Curatore di Mostre, il Registrar oltre al Catalogatore, l’Archivista, l’Inventariatore e il Responsabile dei Servizi Educativi. Nelle realtà meno strutturate o di piccole dimensioni, può ricoprire anche questi ruoli. In assenza del Direttore, ne riveste la carica ed è il consegnatario delle collezioni, diventandone responsabile nei confronti dell’ente proprietario.

Cosa fa

Il Conservatore è la figura fondamentale e imprescindibile del museo, dopo il Direttore: è il responsabile della conservazione, sicurezza, gestione e valorizzazione delle collezioni a lui affidate, relativamente al museo o ad una sua sezione. Inoltre contribuisce, insieme al Direttore, a definire l’identità e la missione del museo.
Il Conservatore si occupa principalmente della conservazione delle opere, intesa come diagnostica, prevenzione, manutenzione e, in alcuni casi, restauro vero e proprio. In primo luogo individua una serie di attività volte ad acquisire i dati tecnici sui beni e sul deterioramento al quale sono sottoposti, valutando i rischi a cui vanno incontro e agendo per limitarli. Successivamente, programma le azioni per la manutenzione dell’integrità delle opere, l’efficienza funzionale, l’identità e il valore culturale e autorizza gli interventi diretti sui beni medesimi. Tra le varie attività che svolge, il Conservatore raccoglie, ordina, conserva ed espone opere e oggetti di interesse storico, artistico, culturale o scientifico: programma e coordina le attività di inventariazione e catalogazione delle collezioni secondo gli standard nazionali e regionali, predispone i piani di manutenzione ordinaria, di conservazione e di restauro, partecipa ai programmi per l’incremento delle collezioni. Oltre a ciò, concorre ad elaborare i criteri e i progetti di esposizione delle raccolte, progetta e coordina programmi e attività relativi alle esposizioni permanenti e temporanee, collabora alla realizzazione di attività culturali, educative, di studio, ricerca e divulgazione scientifica per la valorizzazione delle collezioni, curandone la relativa documentazione, contribuisce alla redazione dei contenuti scientifici del catalogo, prevalentemente finalizzati a mostre. Nelle sue attività, il Conservatore lavora spesso in team multidisciplinari che comprendono restauratori, esperti d’arte, tecnici del restauro o di scavi archeologici. Il Conservatore è anche l’interlocutore con altri musei, istituzioni, ricercatori e, in generale, con tutti gli attori e gli stakeholders che sono in contatto col museo per quanto concerne le collezioni di cui si occupa, al fine di curare ad alimentare un network proficuo di relazioni.

Formazione

Questa figura solitamente è ricoperta da laureati in Storia dell’Arte, Storia, Archeologia, Lettere, Filosofia e, più in generale, in corsi di studio ad indirizzo storico/artistico o in discipline umanistiche oppure da laureati in ambito naturalistico, antropologico, etnografico o attinente alla tipologia del museo in cui opera; spesso ha conseguito anche una specializzazione post lauream, un dottorato o un master in ambito storico-artistico o comunque in quello specifico del museo.

Competenze tecniche

Il Conservatore ha un’ottima conoscenza delle collezioni del museo; è un esperto di museologia, di metodologie di conservazione e del restauro, di storia dell’arte e, in generale, delle discipline attinenti alla specificità del museo, per quanto di sua competenza. A seconda di dove opera, può avere conoscenze di arte antica, medievale, moderna, scultura, antropologia, etnologia, botanica, biologia, zoologia, chimica, mineralogia, geologia, paleontologia, petrografia. Ha nozioni di catalogazione, archivistica, biblioteconomia, ricerca bibliografica, archeologia, gestione e spostamento di opere, allestimento di mostre, cura dei cataloghi, mercato dell’arte ed elementi di marketing culturale. Deve conoscere e saper applicare procedure di valutazione delle condizioni dei beni museali e strumentazioni per il monitoraggio di ambienti museali oltreché metodi per la preparazione e conservazione dei beni museali. Inoltre, deve conoscere la normativa regionale, nazionale ed internazionale in materia di beni culturali per quanto concerne la loro conservazione, restauro, spostamento, gestione e valorizzazione. Deve conoscere i piani di manutenzione ordinaria, conservazione e restauro delle opere, i criteri ed i progetti di esposizione delle raccolte, i piani di valorizzazione delle collezioni attraverso attività culturali, divulgative, educative e mostre temporanee, oltre ai piani di divulgazione e di editoria.

Competenze digitali e linguistiche

Per tale figura sono richieste competenze digitali da utilizzatore generico; è necessaria una buona conoscenza della lingua inglese (scritta e parlata) ed eventualmente di altre lingue straniere.

Competenze trasversali, caratteristiche personali e disponibilità

Completano e caratterizzano tale figura una buona capacità di organizzare il proprio lavoro, l’attitudine al lavoro di squadra, a scrivere relazioni, a presentare le proprie ricerche in pubblico ed alla relazione con enti/fornitori. Deve essere una persona precisa, affidabile e al contempo creativa, orientata all’innovazione e al cambiamento, aperta anche allo sviluppo di nuovi approcci e strategie utili alla valorizzazione delle opere, cogliendo le opportunità che le si presentano. Deve, inoltre, saper riconoscere i cambiamenti e intuire le evoluzioni che attraversano la realtà che la circonda e saper trovare soluzioni originali ed efficaci ai problemi che le si presentano.
In alcuni casi deve essere disponibile a lavorare fuori orario e, talvolta, anche nel fine settimana. Infine, è molto spesso richiesta la disponibilità a viaggiare, sia per convegni e attività di ricerca sia, talvolta, per seguire lo spostamento di opere all’esterno del museo.

Per approfondire

Quaderno PHAROS n. 26/2019 “Attività e professionalità nel comparto turistico veneto”